Un impulso all’affitto accessibile in Spagna
Ci sono abitazioni in affitto accessibili? Si, esistono, ma secondo gli esperti sono ancora insufficienti per soddisfare la grande domanda esistente.
Il problema dell’accesso all’abitazione è strutturale e radicato in Spagna da anni. Secondo l’Osservatorio per l’abitazione accessibile, realizzato da Provivienda, solo il 2,8% degli affitti ha un prezzo al di sotto del mercato. Mentre alcuni fortunati hanno la possibilità di accedere al mercato delle residenze di lusso, per molte persone trovare un’abitazione diventa spesso una vera “missione impossibile”.
L’alto costo delle abitazioni sia in proprietà che in affitto, soprattutto nelle grandi città, unito ai bassi salari e all’instabilità lavorativa, contribuisce notevolmente ad aggravare questa situazione, specialmente tra la popolazione più giovane.
78.000 abitazioni in affitto accessibile
In Spagna, quasi la metà degli inquilini destina oltre il 30% dei propri redditi all’affitto, secondo i dati dell’Osservatorio. Ciò significa che uno su tre dei nuclei familiari con un’abitazione in affitto compie uno sforzo economico eccessivo.
Proprio con l’obiettivo di attenuare i problemi di accesso all’abitazione, le amministrazioni pubbliche hanno lanciato nel 2023 appalti per la costruzione di 78.000 abitazioni in affitto accessibile, secondo il rapporto “The Living Property Telescope“, elaborato da EY. Lo sviluppo di questi progetti comporterà, secondo la società di consulenza, un investimento di circa 5,5 miliardi di euro.
Nonostante questa notizia sia molto positiva, non è sufficiente per affrontare il deficit abitativo in Spagna, rappresentando appena il 10% delle 800.000 nuove unità abitative totali previste entro il 2033, conclude il rapporto. Javier García Mateo, partner responsabile del settore immobiliare dell’area Strategia e Transazioni di EY, sottolinea la necessità di adottare “misure aggiuntive per riqualificare il patrimonio immobiliare esistente e adattarlo alle esigenze delle nuove generazioni”, poiché è dominato da infrastrutture “anticate e obsolete”.
Madrid e la sua scommessa sull’affitto accessibile
La necessità di portare sul mercato prodotti di affitto accessibile è una richiesta diffusa in Spagna, che ha spinto alla realizzazione di progetti di collaborazione pubblico-privata per la promozione di abitazioni in questo regime.
Il Comune di Madrid è uno degli enti che sta più promuovendo questa formula. Così, lo scorso novembre, attraverso l’Azienda Municipale della Casa e del Terreno, ha assegnato 150 appartamenti in 12 distretti della capitale, il cui affitto si attesta al di sotto del 30% dei redditi del nucleo familiare.
Dei 150 appartamenti, 101 appartengono a San Francisco Javier VI, la nuova promozione dell’EMVS Madrid nell'”ecodistretto” di Puente de Vallecas (composto da 12 sviluppi, nove dei quali completati e tre in costruzione, che coprono un totale di 1.200 abitazioni) e il cui prezzo non supererà i 461 euro mensili.
Appena pochi giorni fa, il Comune ha avviato i lavori per la costruzione di 100 nuovi appartamenti in affitto accessibile nel quartiere di Villa de Vallecas, con un investimento di 13,6 milioni di euro. Vallecas 62 è una delle nove promozioni che l’EMVS Madrid ha avviato nel 2023 e che, in totale, raggiungerà le 688 nuove abitazioni. A dicembre sono stati anche banditi i progetti di tre nuove promozioni con 126 appartamenti. In questo distretto, l’EMVS Madrid ha quattro promozioni in fasi di esecuzione diverse con 310 appartamenti in affitto accessibile.
L’EMVS Madrid, con oltre 10.500 abitazioni in affitto o in diverse fasi di costruzione, è il più grande promotore di edilizia residenziale pubblica in Spagna. Attualmente dispone di 8.000 abitazioni in affitto accessibile e circa 2.700 nuove abitazioni distribuite in 32 progetti di costruzione e gara d’appalto.
La Comunità di Madrid, d’altro canto, ha annunciato alla fine del 2023 la costruzione di circa 4.000 abitazioni del Piano Vive in affitto a prezzi accessibili per quest’anno. L’obiettivo è quello di ampliare il parco di abitazioni destinate all’affitto a prezzi accessibili attraverso la collaborazione pubblico-privata. La Comunità intende così costruire 25.000 appartamenti nei prossimi otto anni con canoni fino al 50% al di sotto del mercato.
Anche in altre regioni della Spagna si sta lavorando nella stessa direzione per
aumentare il parco di affitti accessibili. È il caso del Comune di Saragozza, che ha appena annunciato di contribuire con 376 abitazioni in affitto accessibile al mercato immobiliare della città. La società municipale Zaragoza Vivienda ha deciso di approvare l’assegnazione dei tre lotti grazie alla raccolta di 15,5 milioni di euro provenienti dai Fondi europei Next Generation.
In Catalogna, la Generalitat e il Comune di Barcellona hanno recentemente sottoscritto un accordo per la costruzione di 637 appartamenti pubblici in affitto accessibile nei prossimi cinque anni. La collaborazione include una seconda fase che porterà il numero a 1.700 abitazioni sociali su terreni comunali.