Investimento immobiliare 2023: cosa dicono gli esperti
Le cifre degli investimenti immobiliari nel 2022 non solo hanno segnalato il recupero del settore, ma anche il suo buono stato di salute. Secondo la società di consulenza Cushman & Wakefield, il mercato immobiliare, con un volume di investimenti di 13,7 miliardi, è cresciuto del 14% rispetto al 2021.
In questi ultimi anni, nonostante gli ostacoli della pandemia, il settore immobiliare ha mantenuto il suo dinamismo, il che si è riflettuto nelle sue opportunità di investimento. Lo abbiamo visto non solo nelle operazioni o nelle cifre di investimento, ma anche nella sua flessibilità e capacità di adattamento. Attualmente, affrontando incertezze, è inevitabile chiedersi: dove si sta dirigendo il mercato? Quali saranno le direzioni degli investimenti immobiliari nel 2023? Ma cosa è successo agli investimenti immobiliari nel 2023?
‘Flex living’
La necessità di trovare spazi flessibili ha raggiunto anche il mercato dell’abitazione. Spinti dai cambiamenti nelle nostre routine di vita e lavoro, gli spazi adattabili rispondono a questa crescita della domanda. Se in passato parlavamo di formule come il coliving, adesso parliamo anche di fenomeni come il flex living. Questo concetto, che pone la flessibilità al centro dell’abitazione, offre soluzioni immobiliari che si adattano alle esigenze – anche mutevoli – dei cittadini. Come sottolineato da CBRE, il flex living si collega ad altri segmenti come il living urbano, che tende verso il coliving più tradizionale, o il flex suburbano, con spazi più ampi.
‘Real Estate Tech’
La digitalizzazione è stata sul tavolo del settore immobiliare da un po’ di tempo e sembra che finalmente si stia dirigendo verso il successo. Tuttavia, la Spagna è ancora indietro rispetto ad altri paesi europei per quanto riguarda la maturità digitale nel settore immobiliare, secondo Carlos Casado, COO di CBRE Spagna. In linea con ciò, Alberto Fernández-Aller de Roda, CEO di Prinex, ha recentemente confermato questa tendenza in un’intervista con Urbanitae. “I paesi scandinavi, i Paesi Bassi, la Germania e il Regno Unito sono all’avanguardia in termini di digitalizzazione nel settore immobiliare”, anche se la Spagna ha fatto progressi significativi negli ultimi anni. La tecnologia sta rapidamente trasformando il settore immobiliare, grazie a strumenti come l’analisi dei dati o l’intelligenza artificiale, tra gli altri, che allo stesso tempo stanno aumentando l’efficienza, la trasparenza e la redditività degli investimenti immobiliari nel 2023.
Finanziamenti alternativi
Anche le grandi società di consulenza riconoscono il ruolo che i finanziamenti alternativi stanno assumendo nel settore immobiliare. Secondo Ignacio Ruiz Gallego, Associate Capital Advisors di CBRE, “i finanziamenti alternativi da parte dei fondi internazionali stanno iniziando a essere ben visti anche dalla Spagna”, confermando solo la tendenza alla crescita dei modelli di investimento collaborativo, come quelli promossi da Urbanitae, che si sono consolidati negli ultimi anni. Altre grandi società di consulenza, come KPMG, hanno previsto tempo fa che i finanziamenti alternativi potrebbero raggiungere il 50% del mercato entro il 2025.
Criteri ESG
Non c’è dubbio che la sostenibilità si è impostata negli investimenti immobiliari. Infatti, è un elemento chiave nelle decisioni di investimento. Solo per fare un esempio, quasi il 90% dei terreni destinati ad uffici a Madrid è orientato secondo criteri ESG, secondo la società di consulenza Savills. L’efficienza energetica degli edifici e la loro decarbonizzazione, le pratiche di governance inclusive, l’attenzione alla diversità e la responsabilità nella gestione delle risorse sono elementi fondamentali per il successo a lungo termine di molti progetti immobiliari secondo gli investitori. La loro rilevanza è confermata anche dai dati. Almeno il 93% dei partecipanti allo studio PwC del 2023 sulle tendenze immobiliari ritiene che i criteri ESG siano importanti per la trasformazione del settore nei prossimi decenni.
‘Life sciences hubs’
I life sciences hubs sono aree che concentrano aziende e organizzazioni legate alla ricerca, alla scienza e alla medicina. Hanno l’obiettivo di offrire uno spazio specializzato che promuova la collaborazione e l’innovazione, cercando sinergie tra le entità. Anche se non è un mercato consolidato in Spagna – a differenza degli Stati Uniti e di altri paesi europei – sta emergendo come un asset alternativo. E ciò avviene perché la Spagna ha “tutti gli ingredienti per costituire un settore life sciences potente”, come spiega Daniel Zubillaga, Senior Director di Life Sciences di CBRE.