Gli investimenti stranieri, la chiave del settore immobiliare spagnolo
Gli investimenti stranieri nel settore immobiliare spagnolo sono diventati un classico. Il capitale internazionale è da decenni uno dei principali protagonisti della mappa degli investimenti immobiliari in Spagna, una tendenza che si è intensificata negli ultimi anni, sia su base individuale che su larga scala.
Nel primo trimestre del 2022, quando i segnali di ripresa del mercato erano già evidenti, il settore immobiliare ha sorpreso per i dati relativi ai capitali esteri. Secondo i dati della società di consulenza immobiliare Cushman & Wakefield, il 91% degli investimenti immobiliari in Spagna proviene da investitori internazionali, che sono stati fondamentali per le principali operazioni del mercato.
Anche i rapporti di altre società di consulenza confermano la sempre più evidente proiezione internazionale della Spagna nel contesto immobiliare. Knight Frank, nel suo rapporto The Wealth Report, ha indicato la Spagna come il quarto Paese al mondo che attirerà il maggior numero di investimenti stranieri nel 2022, dietro solo a Regno Unito, Stati Uniti e Germania.
In termini generali, il Real Estate Market Outlook 2022 di CBRE aveva già previsto che l’arrivo sul mercato spagnolo di operatori internazionali e di altri agenti desiderosi di acquisire beni sarebbe continuato per tutto l’anno, in linea con l’appetito degli investitori sviluppatosi dopo la pandemia. L’apporto di capitali internazionali, in particolare attraverso joint venture, dovrebbe dare impulso ai settori della logistica e dell’abitare, nonché a settori alternativi come l’ospitalità e il senior living. In breve, tutti questi fattori hanno rafforzato la posizione della Spagna come destinazione molto interessante per i grandi fondi e investitori immobiliari internazionali.
Le aree più dinamiche
D’altra parte, la cultura, le spiagge e il sole del nostro Paese, tra gli altri fattori, si sono consolidati negli anni come alcuni dei principali incentivi per gli investimenti stranieri nel settore immobiliare. In questo contesto, e secondo i dati dell’Associazione Spagnola dei Notai, il 2021 è stato un anno di cifre record per la domanda estera di compravendita di case: Il 16,5% delle transazioni è stato effettuato da acquirenti stranieri. Tuttavia, le transazioni sono altamente concentrate dal punto di vista geografico, in quanto Il 90% di essi è distribuito in sole 9 delle 50 province spagnole.
La Comunità Valenciana è la regione con la più alta concentrazione di acquirenti stranieri, 29.019 individui e il 26% della quota di mercato. Seguono l’Andalusia, con 22.625 acquirenti e una quota del 20%, e la Catalogna, con 17.493 acquirenti e il 16%. Mentre gli stranieri non residenti optano per le province costiere come Malaga e Alicante, i residenti continuano a preferire Madrid e Barcellona come città in cui vivere.
Per quanto riguarda il profilo degli investitori, è importante notare che gli stranieri non residenti sono quelli che investono di più per metro quadro. Così, nella seconda metà del 2021, hanno pagato 2.481 euro al metro quadro. I residenti stranieri hanno pagato 1.567 euro, rispetto ai 1.503 euro investiti dai cittadini, sempre secondo i dati del Consiglio Generale del Notariato. Come di consueto, britannici, tedeschi e americani continuano a guidare le vendite per nazionalità, con marocchini e rumeni in particolare crescita.
La Spagna è tra i paesi che attraggono più investimenti nel settore proptech
L’attrattiva della Spagna come polo di attrazione per i capitali internazionali sta crescendo, almeno per quanto riguarda il settore immobiliare. Un fattore che riafferma la posizione della Spagna sulla scena internazionale è il volume del suo mercato proptech. Così, il barometro PropTech Global Trends 2022 prevedeva che la Spagna avrebbe raccolto circa 990 milioni di dollari nel 2023 in startup operanti nel settore immobiliare.
Questo volume di transazioni porterebbe la Spagna al quinto posto nel mercato proptech globale, dietro a Paesi come gli Stati Uniti, il Regno Unito e l’India. Anche in questo caso, l’aumento sarebbe piuttosto significativo (240%), dato che nel 2022 il mercato spagnolo ha attratto solo 290 milioni di euro in investimenti proptech, cifra che gli è valsa l’ottavo posto nella classifica di quell’anno.