Gli investimenti in uffici schizzano
Last Updated on 15 Dicembre 2025 by Equipo Urbanitae
Il mercato degli uffici in Spagna ha registrato negli ultimi mesi uno dei rimbalzi più notevoli del settore immobiliare. Dopo anni segnati dall’incertezza legata al lavoro da remoto e da un ciclo di investimenti più prudente, il segmento sta nuovamente attirando capitali a ritmi mai visti dall’era pre-pandemia.
Le principali società di consulenza concordano nella diagnosi: l’appetito per edifici di qualità, ben posizionati ed efficienti è in accelerazione. E i dati lo confermano.
Secondo gli ultimi rapporti di Cushman & Wakefield, gli investimenti in uffici in Spagna sono aumentati del 238% su base annua, raggiungendo 1,75 miliardi di euro nel corso dell’anno in corso. Savills, invece, stima il volume intorno a 1,63 miliardi, con un incremento del 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le differenze derivano da metodologie differenti, ma illustrano chiaramente che il segmento è in piena ripresa.
Un mercato trainato da grandi operazioni e asset prime
Cosa spiega questa rinascita? La risposta risiede in una combinazione di fattori che hanno agito come catalizzatori.
Innanzitutto, il capitale istituzionale, specialmente internazionale, è tornato con forza, puntando sugli asset di uffici come investimento difensivo. In un contesto globale in cui i tassi di interesse iniziano a stabilizzarsi e l’inflazione si modera, gli edifici con standard elevati in posizioni chiave offrono un rapporto rischio-rendimento attraente.
Inoltre, si osserva una concentrazione del capitale sugli asset prime. Sia Cushman che Savills sottolineano che gli investitori cercano edifici moderni, efficienti dal punto di vista energetico, con certificazioni sostenibili e situati in aree con alta domanda aziendale. Il divario tra asset di qualità e edifici obsoleti—che richiedono investimenti significativi per essere riposizionati—si è ampliato. Questa polarizzazione del mercato sta facendo sì che gli immobili prime dominino la maggior parte delle operazioni e mantengano valori più resilienti.
La chiusura di diverse macro-operazioni aziendali ha inoltre avuto un impatto, poiché il loro volume ha un effetto moltiplicatore sulle cifre annuali. Questi movimenti tendono ad attrarre maggiore attività e a generare fiducia tra i grandi fondi.
Madrid e Barcellona: l’epicentro del rimbalzo
Come di consueto, Madrid e Barcellona restano i principali poli di attrazione. Entrambe le città concentrano la stragrande maggioranza degli investimenti in uffici e presentano dinamiche simili:
- Minore disponibilità negli edifici di alta qualità
- Affitti prime in aumento
- Maggiore attività da parte del capitale internazionale
A Madrid, zone come AZCA, Castellana o Méndez Álvaro mantengono una domanda sostenuta da grandi aziende e studi professionali. A Barcellona, il dinamismo del distretto 22@ continua a fare da guida, con nuovi progetti che combinano tecnologia, sostenibilità e spazi flessibili.
Il distretto 22@ è stato protagonista di diverse delle operazioni più rilevanti dell’anno. L’arrivo di nuovi attori tecnologici e la consolidazione del distretto come hub innovativo hanno rafforzato il suo appeal per gli investitori istituzionali. Progetti su larga scala, come quelli recentemente promossi da DEEP Labs, stanno contribuendo a rivitalizzare il volume totale degli investimenti e a riposizionare l’area sulla mappa globale del mercato immobiliare.
Smart working sì, ma anche uffici
Una delle chiavi di questa ripresa è l’evoluzione del lavoro ibrido. Sebbene lo smart working sia destinato a restare, le grandi aziende stanno ridefinendo i propri spazi, investendo in uffici che favoriscono collaborazione, rotazione dei team ed esperienza dei dipendenti.
Lungi dal ridurre la domanda, questo processo sta trasformando il tipo di uffici richiesti dalle aziende. Spazi più flessibili, efficienti e di maggiore qualità stanno sostituendo uffici più vecchi o mal posizionati. Ciò ha determinato uno spostamento naturale verso gli edifici prime, incentivando al contempo la riqualificazione e il riposizionamento degli asset secondari.
Prospettive positive per il 2026
Sia Cushman che Savills prevedono uno scenario favorevole nei prossimi mesi. La stabilizzazione macroeconomica, la crescente professionalizzazione del settore e la necessità delle aziende di disporre di spazi di qualità consentiranno di mantenere l’impulso positivo.
Inoltre, la tendenza verso investimenti più responsabili e sostenibili sta stimolando la domanda di edifici con certificazioni ESG, aggiungendo un nuovo elemento di trazione. Gli investitori valorizzano sempre più l’efficienza energetica e la capacità degli asset di conformarsi alle normative presenti e future.
Unitamente all’ingresso di nuovi fondi e al crescente interesse per opportunità in mercati consolidati, il segmento degli uffici affronta il 2026 con prospettive promettenti.
Tutto indica un nuovo ciclo di crescita, in cui qualità, sostenibilità e posizione saranno pilastri fondamentali sia per gli investitori sia per gli occupanti. In questo scenario, le opportunità continueranno a emergere per chi saprà identificare gli asset capaci di guidare la trasformazione del mercato.