Protezione degli investitori: la CNMV interviene contro i cripto-asset
Last Updated on 25 Giugno 2025 by Urbanitae
Maria era interessata a investire, ma non aveva conoscenze di finanza, e questo la frenava dal fare qualsiasi mossa. Un giorno vide su TikTok il video di un’influencer che seguiva da tempo, in cui raccomandava una nuova criptovaluta con cui si potevano ottenere grandi guadagni. Senza pensarci troppo, investì in quell’asset, che si rivelò essere una truffa, facendole perdere i risparmi. La nostra Maria non è una persona reale, ma come lei migliaia di consumatori si trovano coinvolti in situazioni simili, per la mancanza di un’adeguata educazione finanziaria.
La proliferazione dei fininfluencer, ovvero quei creatori di contenuti con migliaia di follower che si concentrano sull’educazione finanziaria, ha moltiplicato l’esposizione (e l’accesso) ai prodotti di investimento per gli investitori al dettaglio. Questo non sarebbe un problema, se non fosse che parallelamente è cresciuto anche il numero di persone esposte a truffe, investimenti ad alto rischio e conseguenti perdite di capitale, come abbiamo visto nell’esempio.
Con l’obiettivo di adattarsi alla nuova configurazione del sistema finanziario, la Comisión Nacional del Mercado de Valores (CNMV) ha elaborato un Piano di Attività per il 2025 con diverse linee strategiche per migliorare ulteriormente i servizi finanziari nazionali, tenendo conto dei cambiamenti come l’intelligenza artificiale o l’emergere di nuovi asset come le criptovalute, che richiedono una regolamentazione specifica, con il MiCa come primo documento di riferimento. Le misure adottate dalla CNMV mirano a rafforzare la supervisione e l’educazione finanziaria, promuovendo un mercato più sicuro e trasparente per l’investitore al dettaglio, spesso con scarse competenze finanziarie. Queste azioni sono fondamentali per rafforzare la fiducia degli investitori e garantire uno sviluppo sostenibile del sistema finanziario.
Criptoattivi e influencer, al centro della protezione degli investitori
Nell’ambito di questo piano strategico da parte dell’autorità di vigilanza, sia i criptoattivi che i fininfluencer iniziano a essere regolamentati e considerati attori del mondo degli investimenti, con tutte le implicazioni che ciò comporta. Già nel 2022 la CNMV aveva monitorato le attività di questi creatori di contenuti per evitare la diffusione di informazioni in violazione delle norme stabilite. Nel 2025, la CNMV controllerà nuovamente la conformità normativa delle raccomandazioni d’investimento con l’obiettivo di proteggere il consumatore finale.
Per quanto riguarda l’informazione disponibile su questi nuovi contenuti, sarà pubblicata una guida sui fininfluencer con l’obiettivo di spiegare la loro natura, il ruolo che svolgono, il loro impatto sui processi decisionali e l’importanza dell’educazione finanziaria. In questo modo si spera che gli investitori al dettaglio possano identificare i rischi potenziali e agire in modo informato.
Un altro degli ambiti in cui la CNMV intende rafforzare il proprio impegno è l’educazione finanziaria e la lotta contro le frodi finanziarie. In questa stessa direzione si colloca lo sforzo per la supervisione delle strategie di commercializzazione dei prodotti e servizi rivolti agli investitori al dettaglio, in particolare per quanto riguarda i nuovi prodotti regolamentati come i criptoattivi.
L’educazione finanziaria, pilastro fondamentale per la protezione degli investitori
Sempre più enti e istituzioni sottolineano l’importanza dell’educazione finanziaria per l’investitore al dettaglio, come elemento chiave per l’equilibrio dell’ecosistema finanziario: la digitalizzazione ha provocato cambiamenti a tutti i livelli, dall’offerta di prodotti, al modo in cui investiamo e, ovviamente, all’accesso ai diversi asset. Perché un consumatore informato prenderà decisioni migliori e sarà più protetto dai rischi legati a questi cambiamenti.
Quando si parla di educazione finanziaria non si intende solo la capacità di investire, ma anche quella di discernere in ogni momento quale passo compiere e avere un piano a lungo termine che semplifichi la nostra vita: adattare le strategie di investimento al proprio profilo, fissare obiettivi realistici, evitare il sovraindebitamento o stabilire un piano che garantisca un futuro stabile e sereno.
Quali effetti avranno queste misure sugli investitori?
L’attuazione di queste misure da parte della CNMV comporterà senza dubbio un effetto di maturazione del mercato, con un aumento della fiducia degli investitori al dettaglio e con l’opportunità, per le entità finanziarie, di adattarsi a un consumatore più consapevole e informato. Tuttavia, va considerato che l’ambiente digitale continua a cambiare (l’intelligenza artificiale sembra essere il vero game changer dei prossimi anni) e che l’adattamento continuo di queste strategie sarà essenziale per la loro efficacia.
Per gli investitori, le implicazioni di questi cambiamenti sono significative. Da un lato, una volta attuate, saranno maggiormente protetti dalla volatilità e complessità di molti prodotti non regolamentati, spesso promossi in modo ingannevole e che impediscono all’investitore di agire con piena consapevolezza. Dall’altro lato, ci sarà una regolamentazione più stringente e barriere all’ingresso per accedere ad asset come le criptovalute. Tuttavia, l’offerta di prodotti regolamentati che non richiedono un grande esborso, come i progetti di finanziamento collettivo nel caso specifico di Urbanitae, continuerà a essere protagonista negli investimenti in asset alternativi con focus retail.
Quali altri cambiamenti aspettarsi
Cambia anche il modo in cui riceviamo e assimiliamo le informazioni. I fininfluencer saranno obbligati a dichiarare se le loro raccomandazioni sono sponsorizzate e ad adeguarsi alla normativa, offrendo così maggiore sicurezza ai consumatori e aiutandoli a formarsi un’opinione, distinguendo tra contenuti imparziali e contenuti promozionali.
Anche a livello di mercato si noteranno cambiamenti: come già detto, ci sarà un maggiore equilibrio nell’ecosistema digitale e, presumibilmente, una maggiore attività retail. Guardando ai fondi di investimento, secondo i dati di Inverco il numero di partecipanti retail è cresciuto del 6,57% dall’inizio dell’anno, raddoppiando rispetto a dieci anni fa. Questo appetito per l’investimento potrebbe estendersi anche ad altri asset, seguendo la tendenza a una maggiore protezione dell’investitore al dettaglio e il desiderio di far fruttare i propri risparmi.