Il mercato immobiliare spagnolo: chiavi del primo semestre del 2025
Last Updated on 11 Settembre 2025 by Equipo Urbanitae
Il primo semestre dell’anno ha confermato la capacità del mercato immobiliare spagnolo di resistere a un contesto complesso nel 2025 e, allo stesso tempo, di crescere con dinamismo, consolidandosi come uno dei settori più solidi dell’economia nazionale. Dopo due anni segnati dall’inasprimento delle condizioni finanziarie, la stabilizzazione dei tassi di interesse al 2% da parte della Banca Centrale Europea e la moderazione dell’inflazione hanno restituito certezza all’insieme dell’economia, e questo recupero della fiducia si è trasferito con forza all’ambito residenziale, dove sia le famiglie sia gli investitori hanno rafforzato la loro scommessa sull’abitazione come un bene sicuro e redditizio.
In questo contesto, la Spagna è riuscita a rafforzare il proprio appeal come destinazione di investimento e come mercato chiave all’interno dell’Europa, spinta dal miglioramento dei consumi, dal recupero del turismo e da un mercato del lavoro che, nonostante le sfide strutturali ancora presenti, ha mantenuto un andamento positivo. Tuttavia, al di là dei buoni risultati in termini di attività e investimento, ciò che è stato veramente significativo in questo semestre è la constatazione che i disequilibri strutturali in materia abitativa rimangono molto presenti: la scarsità di nuova offerta, la mancanza di terreni edificabili nelle zone a più alta domanda e la lentezza dei processi urbanistici continuano a ostacolare l’accesso alla casa e ad alimentare la pressione sui prezzi.
La domanda supera l’offerta del 25%
Il disallineamento tra offerta e domanda è oggi uno dei principali motori di tensione del mercato. Secondo dati di Fotocasa, la domanda residenziale supera del 25% l’offerta disponibile, una differenza che si manifesta in modo particolarmente evidente nelle grandi aree urbane e nelle destinazioni con maggiore attrattiva economica o turistica. Questo deficit strutturale di nuova abitazione, con appena 80.000 unità completate all’anno contro le 150.000 o 180.000 necessarie per coprire la crescita della popolazione e rinnovare il patrimonio esistente, spiega perché i prezzi siano saliti a livelli massimi storici. Infatti, il metro quadrato ha raggiunto i 2.251 euro nel secondo trimestre, secondo il Collegio dei Registratori, mentre l’abitazione usata ha registrato un aumento annuo del 14,7% a luglio, il più pronunciato degli ultimi cinque anni.
Parallelamente, l’affitto ha consolidato il proprio ruolo come opzione abitativa sempre più frequente, specialmente tra i giovani e in quelle famiglie che non possono accedere all’acquisto. Uno spagnolo su quattro vive già in affitto, e la pressione della domanda, unita alla scarsità dell’offerta disponibile, ha fatto salire i canoni di quasi il 10% in soli sei mesi, con aumenti particolarmente marcati a Madrid, Barcellona e Baleari. Questo fenomeno ha risvegliato l’interesse del capitale istituzionale, che ha identificato nel segmento living, con modelli come il build to rent o le residenze per studenti, un’opportunità strategica, mobilitando oltre 1,7 miliardi di euro in investimenti durante il semestre.
I prezzi saliranno del 7% nella seconda metà dell’anno
In vista del secondo semestre dell’anno, le previsioni indicano che i prezzi potrebbero continuare a crescere di circa il 7% in media, con particolare intensità nelle principali capitali, mentre il volume delle compravendite potrebbe raggiungere le 800.000 operazioni nell’intero 2025. Tuttavia, le sfide sono evidenti: dalla necessità di accelerare la promozione di nuova abitazione fino alla creazione di un parco di affitto accessibile che risponda alla realtà sociale ed economica del Paese, passando per uno scenario internazionale in cui le tensioni commerciali e il possibile aumento dei costi di materiali come acciaio o legno potrebbero condizionare l’evoluzione della costruzione nei prossimi mesi.
Tutto ciò delinea uno scenario in cui il mercato immobiliare spagnolo combina solidità e dinamismo con disequilibri e sfide che richiedono soluzioni condivise, nelle quali amministrazioni, promotori e investitori dovranno lavorare in modo coordinato per garantire un equilibrio sostenibile tra accessibilità, investimento e crescita. Queste sono solo alcune delle conclusioni raccolte nel Rapporto Urbanitae sul primo semestre del 2025, che puoi consultare in maniera completa e dettagliata al seguente link: